Oggi 2 febbraio, in concomitanza con la Festa della Presentazione del Signore e della Candelora, ricorre la XXVIII “Giornata mondiale della vita consacrata“. Per questa occasione, cari amici lettori, voglio offrirvi un’intervista eccezionale ad una monaca certosina. Nel rispetto del massimo riserbo non indicherò nè il suo nome nè la certosa di appartenenza, spero vogliate apprezzare questa straordinaria testimonianza.
Intervistatrice:
Mangiare, dormire, lavorare, leggere, studiare e, soprattutto, pregare non avete quasi altro spazio vitale. Preghiera solitaria, lavoro solitario. Ma le ore non sembrano infinite e le giornate monotone?
Monaca certosina :
Così sarebbe se la monaca fosse sola con se stessa. Non è sola. Lei ama.
Ama un Dio nascosto, certo, ma la sua presenza garantita la riempie di gioia.
La certosina attribuisce un così grande valore al lavoro, al pasto o al riposo, a tutte queste realtà che compongono la vita di tutti gli uomini, da permettere a Dio stesso di prendervi parte.
Lo vive: con lui, solo con lui. Con lui, nel silenzio della sua cella. Con lui, nel silenzio del suo cuore.
Intervistatrice :
Ma se Dio sembra ritirarsi, cosa succede a chi ha lasciato tutto per lui? Come sopporterà la solitudine della sua desolazione? Dove si disseterà?
Monaca certosina :
Gesù soffriva la sete. Gesù rimase nel deserto mediante lo Spirito. La tentazione lo sopraffece. Li ha sconfitti e rafforza coloro che lo hanno seguito.
Alla sua parola e per amore se ne andò. E sulla sua parola e per amore lei resta.
Aspetta il giorno. Sa che Dio parla sempre nelle Sacre Scritture.
Le parla, adesso. Egli parla alla vergine, e la vergine osservava, meditando
tutte queste cose nel suo cuore. Il silenzio di Maria a Nazareth: nessuno può esaurirlo.
È la fonte inesauribile di luce e di forza per la monaca contemplativa.
Aiuta a cercare il Dio nascosto nella vita di tutti i giorni.
Intervistatrice :
Il quotidiano come lo vivete?
Monaca certosina :
Durante la giornata, facciamo tante piccole cose: un lavoro di cucito, la lettura di un libro, il consumo di un pasto. Niente. Dio è lì. Nel laboratorio di Nazareth non c’era altro che assi e trucioli? Dio era lì!
Il Dio incarnato progettava con tutta la forza delle sue mani. Tutta la sua attenzione era concentrata sulla scacchiera, sull’aereo. E il cliente, suo padre Giuseppe e il suo Padre celeste, rimasero soddisfatti.
Anche quando Dio è assente e il peso della giornata stessa sembra opprimente, il lavoro di cucito è lì, vuole essere fatto, il libro è lì, vuole essere aperto, il pasto è lì, vuole essere mangiato.
Cristo aspetta, anche lui.
La certosina ci crede con tutte le sue forze, concentra tutta la sua attenzione
sul cucito, sul libro, sul pasto.
Intervistatrice :
Dio dirà alla certosina che gli procura tanta gioia?
Monaca certosina:
Lo dice, ma in modo così tranquillo che spesso lei non se ne accorge.
Lo sa per fede, come Maria.
Tutta la monotonia del deserto, senza il suo ampio orizzonte.
Ancora.
Filed under: intervista | Tagged: certosine, cucito, intervista, monache, preghiera, silenzio |
Lo dico sempre…sono loro che reggono il mondo. E noi che li amiamo facciamo un pezzettino di strada con loro ….