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Dom Pierre VI Sarde

per priori generali

Originario del Limosino, Pierre Sarde o Sardes, che troviamo ancora chiamato Sardene o Sardel, esercitò la sua professione presso la Certosa di Notre-Dame-de-Cahors e, poco dopo, fu nominato Procuratore di questa casa. Nel 1530 ricoprì la carica di priore di Glandier, poi fu chiamato a guidare Port-Sainte-Marie, vicino a Riom, nel 1533. Fu priore di Notre-Dame de Cahors quando fu elevato alla prima dignità dell’Ordine nel 1554. Dom Pierre ebbe anche suo fratello certosino, Dom Jean Sarde, anch’egli priore di Glandier (1547-1548), di Port-Sainte-Marie (1550-1556), di Vauclaire, primo priore di Rodez, visitatore della provincia dell’Aquitania fino alla sua morte nel 1563.

Dom Pierre, fu un santo religioso che diede l’esempio di una devozione rara e di un grande amore per la solitudine. Un antico manoscritto della Chartreuse de Glandier dice, parlando di Dom Sarde: “Grande soggetto di gloria per la nostra Casa, pastore così eccellente.” Sotto il suo Generalato, la Grande Chartreuse ebbe molto da soffrire a causa delle razzie degli Ugonotti. Questi eretici saccheggiarono e bruciarono il Monastero il 5 giugno 1562. Questo quinto disastro è attribuito alle furie del barone des Adrets che era allora a capo delle bande calviniste della regione. Dom Pierre Sarde, che aveva previsto questa disgrazia, si era assicurato gli oggetti più preziosi del Monastero, i reliquiari e i vasi sacri, ma non essendo riusciti a portare via manoscritti, libri, titoli e archivi, divennero preda dell’incendio. Lui stesso e i suoi Monaci dovettero fuggire per evitare la morte. La Comunità – meno due religiosi anziani, che non ebbero paura di affrontare il pericolo – si rifugiò a Favraz e da lì si disperse in diverse Case dell’Ordine. Quando dom Pierre Sarde ritornò alla Certosa, i muri carbonizzati erano gli unici in piedi, tutto il resto era caduto in preda alle fiamme. In queste sfortunate circostanze tutti i Monasteri accorsero in aiuto della Casa Madre. Grazie alle loro offerte il Generale poté mettersi al lavoro per riparare al disastro; ma Dio non gli diede la consolazione di vedere la fine dell’opera iniziata sotto la sua direzione. Per tre anni il Capitolo Generale non si è potuto riunire nella Grande Chartreuse; nel 1563, i Padri Domenicani di Chambéry offrirono la loro Casa per lo svolgimento del Capitolo, mentre nel 1564 e 1565 si riunì a Currières. L’anno successivo i Priori poterono, essendo i lavori abbastanza avanzati, tenere il loro Capitolo Generale presso la Grande Chartreuse. Il Reverendo Padre, distrutto dalla vecchiaia, dalla fatica e dalle preoccupazioni, chiese allora che gli venissero affidati un Coadiutore. La Carta del Capitolo Generale di quello stesso anno ci racconta che Dom Bernard Garasse, Priore di Mont-Dieu e Visitatore della Piccardia “fu eletto Coadiutore e successore del Padre Generale, da Dom Pierre Sarde stesso e dal Convento della Certosa. » Dom Bruno Lofir, Vicario della Certosa di Colonia, dedicata al Reverendo Padre Dom. Pierre Sarde le opere, appena pubblicate, di Dom Lansperge, studioso certosino tedesco, morto a Colonia, nel 1539 Morozzo attribuisce a dom Pierre il ristabilimento di un’associazione di preghiera tra gesuiti e certosini; abbiamo visto che il Reverendo Padre Innocent Le Masson, nei suoi Annali, pensa al contrario che questa associazione sia avvenuta sotto il generalato di Dom Pierre de Marnef. Il Reverendo Padre Dom Pierre Sarde governò l’Ordine per dodici anni. Si addormentò dolcemente nella pace del Signore il 26 luglio 1566.