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Dialogo con San Bruno 49

6 dialogo

Continua il prezioso dialogo tra il certosino intervistatore e San Bruno.

CG – Negli Statuti attuali abbiamo ampia menzione di Cristo.

SB – Sono davvero un arricchimento testuale che mi ha riempito di gioia. Dico “testuale” perché lo spirito che vibra in essi, in tante espressioni, animava già le precedenti edizioni degli Statuti.

In realtà, sono una continuazione della tradizione della nostra Famiglia e un mantenere vivo lo spirito, quella dimensione cristologica, che ha incoraggiato noi, primi certosini, a realizzare il nostro abbandono a Dio nella solitudine: lo abbiamo fatto attraverso Gesù, «che Ci ha scelto per essere sempre con Lui”, e attraverso Lui continuiamo fino alla fine.

Non so se sai che ai miei tempi la presenza di Gesù nel monaco, attraverso la sua esperienza, doveva essere tale da essere una cosa conosciuta e desiderata da tutti, tanto che, quando moriva un monaco, si poteva dire di la sua vita: «Amò Cristo, predicò Cristo con la sua vita, imitò Cristo e volò a Cristo».

Questo era l’ambiente cristologico del mio tempo. Comunicare questo amore per Cristo e la sua opera a tutti i miei figli è stato e sarà sempre il sogno più grande della mia vita e della mia gloria. A questo scopo è diretto l’aiuto della mia intercessione per voi.

Pertanto, quando Guigo scrive nelle “Costumi”: «Per amore di Cristo tutto bisogna fare e soffrire» (Cost. 79. 3), non fa altro che trasmettere in tutta la sua purezza la tradizione, lo spirito, la pratica che aveva incontrato e ricevuto dalla prima generazione certosina.

Sì, Gesù sempre e in tutto e nel cuore di tutti.

Non hai notato il dettaglio che ti offrono i tuoi libri corali scrivendo sempre il nome di Gesù in maiuscolo? Questo non era un capriccio dei calligrafi o, più tardi, degli stampatori, ma una tradizione di famiglia. Nei nostri libri, infatti, il nome di Gesù era scritto in maiuscolo, per dare un tocco di attenzione al cuore del lettore: vedere il nome di Gesù in maiuscolo aveva lo scopo di guidare la mente del lettore e riporre il suo cuore in Gesù, oggetto di tutto il nostro amore, il nostro tesoro.

La devozione al Santissimo Nome di Gesù, infatti, appartiene al patrimonio spirituale della nostra Famiglia. Preservalo, vivilo, trasmettilo vivo ai tuoi successori. La “Preghiera di Gesù” può esserti di grande aiuto. E con ciò mi porterai grande gioia e felicità.

CG – Grazie, Padre, ti prometto che lo farò…, con il tuo aiuto.

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