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“Cristianesimo vissuto” di F. Pollien capitolo XXII°

”Cristianesimo vissuto”

Consigli fondamentali dedicati alle anime serie

Prima Parte: Dio  è il primo

Capitolo XXII: Il cristianesimo attuale

Ed ora esamina lo stato della società: guarda a che punto ci troviamo. Da un lato ci sono nemici implacabili del nome di Dio, che s’affaticano in tutti i modi a rimuovere l’idea di Dio da tutto ciò che è umano. E tu sai quanto la lotta è accanita e quali proporzioni ha preso. Dall’altra ci sono gli esseri che si credono cristiani, che si dicono tali, che hanno la pretesa di lavorare per Dio, e che a lui non lasciano che un posto molto secondario nell’economia della loro vita. Comprendi la falsità d’una simile condizione di cose, e la nullità a cui uno fatalmente si condanna ponendosi in essa? Dio è tutto o niente; egli è il primo o non è affatto; dal momento che non è al suo posto, finisce con non aver niente.

Orbene, sta attento: nella vita privata come in quella pubblica, in quella civile come in quella politica, dico di più, nella stessa vita religiosa, Dio tiene davvero il primo post? Egli non è pressoché in nessuna parte il primo. L’interessamento domina le intelligenze, assoggetta i cuori, dirige le azioni.

La vita è organizzata in modo che l’uomo è il primo in tutto. Tutto l’organismo della famiglia fino alla società religiosa, è falsato.

Che cos’è la nostra istruzione? la nostra educazione? La nostra formazione? La nostra istruzione dovrebbe collocare Dio in cima alla nostra mente; la nostra educazione dovrebbe collocarlo al centro del nostro cuore; la nostra formazione dovrebbe metterlo alla base della nostra condotta. Ora Che succede? La nostra istruzione è umana, la nostra educazione è umana, la nostra formazione è umana.

Se si fa posto a Dio, ciò si verifica in un santuario isolato, in cui la vita pratica non ha quasi nulla a vedere. Gli abbiamo fatto una capanna più o meno bella, in questa capannetta gli diamo una piccola parte della nostra vita, e questa la chiamiamo vita cristiana!

Né nelle idee, né nei costumi né nelle leggi, né nelle istituzioni, né negli individui, Dio ha il posto che gli è strettamente dovuto. Insomma tutto è in gran disordine; per conseguenza tutto dev’essere capovolto. Comprendi perché i socialisti sono necessari e inevitabili? E siamo noi soprattutto, noi che abbiamo la pretesa d’essere buoni, che li rendiamo necessari. Quando il bene stesso non è più retto, non c’è più nulla di retto, e la catastrofe è imminente perché la società al pari dell’individuo, non può vivere con la testa all’ingiù.

Ah! se ci decidessimo a raddrizzarci! Se, invece di gridare contro gli spazzini, che dopo tutto non hanno per missione che di portar via le spazzature, noi ci riformassimo, se vomitassimo il veleno rivoluzionario, di cui siamo imbevuti fino al midollo, se imparassimo a conoscere, amare e servire Dio collocandolo dovunque al di sopra dell’uomo, noi faremmo la sola opera seria e la sola necessaria nell’ora presente. Prima d’impegnarti a dare il tuo contributo a qualche opera sociale, riforma te stesso, e poi compi opere che siano rette.

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