La morte del venerabile Odóne da Novara
Intenzionalmente ho fatto coincidere la descrizione di un dipinto di V. Carducho che ritrae la morte del venerabile Odone da Novara, con la celebrazione della data della sua morte, appunto il 14 gennaio. Nel quadro che oggi vi descrivo è appunto ritratta in maniera mirabile la scena del momento della dipartita del santo certosino. Il beato Odone morì in odore di santità in una cella vicino ad un monastero benedettino a Tagliacozzo in Abruzzo. Nella tela viene raffigurato il beato certosino morente su di un pagliericcio composto da rami secchi, ad evidenziare come egli condusse una vita anacoretica nella sua fredda ed umida cella. Il volto è scarnito, poiché egli mori alla veneranda età di cento anni, su una mensola accanto al giaciglio vi sono le uniche cose di cui si cibava ovvero pane frutta ed acqua. Al centro del dipinto risalta la figura di Cristo risorto, circonfuso di luce, che secondo la tradizione apparve nella cella per accogliere l’anima del beato Odone. Sulla cui testa oltre un cilicio, strumento di penitenza vi è una mensola con una statua della Vergine Maria. Questo dipinto è uno tra quelli di maggiore qualità della serie realizzata da Carducho, il quale si autoritrae, è infatti il primo da destra tra i personaggi che completano la scena, a seguire l’amico e scrittore Lope de Vega, ed il Priore di El Paular Juan de Baeza.
Puzzle
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