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“Cristianesimo vissuto” di F. Pollien capitolo XXIII°

”Cristianesimo vissuto”

Consigli fondamentali dedicati alle anime serie

Prima Parte: Dio  è il primo

Capitolo XXIII: Le età della fede

Nei tempi in cui c’era la fede, Dio aveva un posto ben diverso nella vita. La legge delle primizie gli consacrava i primogeniti dell’uomo, degli animali e dei prodotti della terra. In tutto la prima parte era per lui. La preghiera e il segno della croce erano dappertutto; le azioni ordinarie della vita portavano sempre un segno religioso. Gli atti pubblici e quelli privati si facevano nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Nulla si faceva senza Dio.

Se si parlava d’un progetto, si diceva se piace a Dio. Se si era ottenuto un felice successo: grazie a Dio.

Prima, si faceva assegnamento su di lui; dopo lo si ringraziava. La vita privata e quella pubblica erano orientate verso l’onore di Dio. Si era i servi di Dio. Il più sacro interesse dei popoli era l’onore di Dio, e il delitto più esecrato era il sacrilegio. La legislazione pubblica, i costumi del popolo, le istituzioni sociali e le idee correnti erano segnate d’una profonda impronta religiosa. L’uomo aveva le passioni e le sue colpe; ma al di sopra delle passioni umane, dovunque vedevasi dominare l’idea di Dio.

Le grandi lotte, le grandi leggi, le grandi epoche, i grandi popoli, sono quelli, in cui vedi l’idea divina ispiratrice del movimento umano.

La storia vera dell’umanità dovrebbe essere studiata alla luce di questi princìpii: poiché la storia non è altro che la conoscenza dell’azione di Dio in mezzo all’agitazione umana. E guarda un po’ quello che hai imparato nella storia. Hai imparato a seguire le vicende dell’agitazione umana; ma dell’azione di Dio che cosa hai imparato? De Maistre ha ben ragione di dire che da noi la storia è da trecento anni una incessante cospirazione contro la verità.

La società cristiana dev’esser rifatta; e per rifarla, la prima necessità che s’impone è quella di raddrizzare le proprie idee. Fintantoché non si avranno idee rette, si camminerà per istorto, perché l’uomo cammina secondo le sue idee. È l’idea che fa l’uomo.

Oggi non ci sono più uomini, perché non ci sono più idee, non ci sono che parole. Vuoi essere un uomo? esci dalle parole ed abbi delle idee, cioè, delle visioni profonde sulle cose. E per aver delle visioni profonde sulle cose bisogna vederle tali e quali Dio le conduce. E per vederle così, bisogna che ti collochi dal punto di vista in cui Dio vuole che tu sia: quand’uno si trova in un punto sbagliato vede falso. Dunque prima Dio e poi tu.

Quando avrai attuato questo gran programma: Dio il primo, nelle tue idee, nei tuoi affetti, nelle tue azioni, in tutta la tua vita, allora comincerai ad essere un cristiano. – Come? io comincerò?… Ma io penso che almeno allora lo sarò, e pienamente. –

Non ancora del tutto; poiché quello che ora ti ho detto non è che la prima parte e neppure la più grande della vita cristiana. Ne rimane ancora un’altra, più bella ed estesa, e più profonda.

E se tu credi in Dio, sei logicamente obbligato a percorrerla fino in fondo; te la insegnerò nella seconda parte.

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