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Garegnano, la”Cappella Sistina di Milano”

CERTOSA DI GAREGNANO

la “Cappella Sistina di Milano”


A conclusione di quest’anno, è mia intenzione porre alla vostra attenzione le ricchezze artistiche della certosa di Garegnano, sita in Milano. All’interno della chiesa di questa splendida certosa, vi sono una serie di affreschi e dipinti di straordinaria bellezza, che le hanno fatto attribuire il titolo di “Cappella Sistina di Milano”. Oggi voglio proporvi, poche notizie ma tante immagini, ed una piccola sorpresa che meglio vi farà gustare le bellezze artistiche contenute in essa. Cominciamo col dire che sono essenzialmente tre i cicli pittorici presenti a Garegnano: nella navata gli affreschi di Daniele Crespi (1629), nel presbitero quelli di Simone Peterzano (1578 -1582) e nella sala capitolare e nella cappella a destra le opere di Biagio Bellotti. La chiesa ha una lunga navata unica, con volte a botte e con due cappelle laterali, nella parte terminale un coro ed un abside semicircolare. Il vano del presbitero è sormontato da un tiburio quadrato. Tutte le pareti sono decorate da affreschi, nella navata furono realizzati da Daniele Crespi nel 1629, nel presbiterio da Simone Peterzano alla fine del Cinquecento. Gli affreschi del Crespi, ricoprono le pareti e la volta e si armonizzano mirabilmente con le linee architettoniche. Nella volta tra fasce geometriche si affacciano angeli e figure di monaci certosini, ed entro medaglioni: il sacrificio di Abramo, la Maddalena portata in cielo dagli angeli, il Battista, l’Ascensione. Sulle pareti, scorgiamo entro delle nicchie, figure monumentali di santi e beati certosini, ed il ciclo con Storie della vita di San Bruno. Si narra che Lord Byron, affascinato dagli affreschi del Crespi, esclamò: “egli è un pittore che sa far parlare i morti“. Pare, infatti, che uno dei dipinti possa ipnotizzare chi lo guarda, trasmettendo il senso d’oppressione e d’incubo che il pittore provò dipingendolo. La leggenda narra che Crespi, per poter meglio raffigurare gli spasmi della morte,  abbia commesso un omicidio, e che per questa ragione si sia rifugiato nella Certosa di Milano.  Gli affreschi del presbiterio, invece, furono realizzati tra il 1578 ed il 1582 da Simone Peterzano, noto per essere stato allievo di Tiziano Vecellio e maestro del grande Caravaggio. I certosini dietro precise indicazioni gli commissionano l’Adorazione dei Magi, (parete destra) e La Natività (parete sinistra), nel catino dell’abside la Crocifissione, negli spicchi della cupola otto Angeli con simboli della Passione, e nei pennacchi otto Sibille, Profeti e gli Evangelisti. Le tre tele dell’abside, nella chiesa della certosa, sempre realizzate dal Peterzano rappresentano: la Resurrezione, la Madonna col Bambino ed i Santi Ugo, Ambrogio, Giovanni Battista e Bruno, e l’Ascensione. Ma come vi dicevo all’inizio ora largo alle immagini.

Un grazie particolare a Paolo Viviani, che ha realizzato queste  splendide foto.

VISITA VIRTUALE

Ed ora come promessovi, vi offro una gradita sorpresa. Un viaggio interattivo all’interno della “Cappella Sistina di Milano” con foto panoramiche a 360° per una visita virtuale della Navata e del Presbiterio. Buona visione e Felice anno nuovo a tutti!!!