Fra Fercoldo e la genesi di Cartusialover
Oggi in occasione del nono anniversario della nascita del mio primo sito, è mia intenzione rendervi nota la storia della genesi di Cartusialover, nutrendo la speranza che ciò possa risultare essere di vostro gradimento, procedo con il racconto. Il 13 maggio del 2003, su sollecitazione di mio figlio decisi di mettere in rete, sotto forma di sito, tutte le mie conoscenze sull’argomento della mia smodata passione: quello che amo definire “l’universo certosino”. La data fu scelta inconsapevolmente, ma è coincidente con la ricorrenza della prima apparizione di Fatima, senza saperlo e volerlo avevo così avuto anche la protezione mariana!!! Questa risulterà essere una delle coincidenze significative e simboliche che mi si sono rivelate nel tempo. Da quel momento mi resi conto che il mio studio, le mie ricerche, la mia passione, le mie conoscenze avevano avuto un senso, e che il mio desiderio di poter diffondere tutto ciò a chi volesse condividere con me tale interesse, stava per concretizzarsi. Con la ferma consapevolezza di trattare tematiche che avrebbero potuto interessare un numero limitato di fruitori, avvalendomi delle conoscenze informatiche di mio figlio, avviai il sito internet. Ero consapevole di aver arato nel tempo un campicello, averlo sarchiato, aver tracciato su di esso un piccolo solco ed avervi deposto un seme. Dissi a me stesso, ho finito il mio compito, se Dio vorrà questo seme germoglierà. Concepii senza esitazione il nome “Cartusialover”, ovvero amante di Cartusia, poiché conscio che con l’amore di un amante ho nutrito incondizionatamente nel tempo questa passione. D’altronde che cosa fanno gli amanti? Non si trascende forse il tempo, la fame, la sete e il sonno quando si ama? Scelsi poi casualmente come immagine introduttiva della homepage un meraviglioso trompe-l’œil, situato nel chiostro michelangiolesco della certosa di Roma, dipinto ad olio su muro e su tavola da Filippo Balbi, nel 1855. Ritenni che come introduzione al sito che stavo apprestando, quest’opera potesse, visivamente, essere un compendio per raffigurare la quintessenza della vita monastica certosina, ma vediamo nei dettagli perché.
Innanzitutto bisogna fare luce sulla storia in esso rappresentata, si tratta della raffigurazione di un fratello converso certosino di nome Fercoldo (Pierre Foucois), già noto avvocato e famoso giudice al servizio del conte Raimondo V di Tolosa. Egli alla morte della moglie, decise di optare per la vita monastica ed entrare nei certosini della Grande Chartreuse, dove morì e fu sepolto nel 1210. Fercoldo viene dipinto nell’atto di puntare il dito sul ritratto di suo figlio Guy Foucois, destinato a ricalcare le orme paterne, sia nello studio che nell’abbracciare la vita ecclesiastica. Difatti dopo essere anch’egli rimasto vedovo, vi fu una svolta radicale nella sua esistenza che lo condusse a percorrere la carriera ecclesiastica fino ad arrivare, nel febbraio del 1265, ad essere eletto Papa con il nome di Clemente IV. Premesso ciò, voglio offrirvi una scansione approfondita del dipinto per poter meglio cogliere la simbologia in esso espressa.
Questa è la veduta complessiva della finta porta realizzata nel 1855, da Filippo Balbi nel meraviglioso chiostro della certosa di Roma.
Sull’anta lignea della porta vengono esposti, su dei ripiani, alcuni oggetti caratteristici utilizzati nelle attività della vita claustrale certosina.
Un teschio ed un crocifisso, in riferimento alla meditazione sulla morte ed alla riflessione sulla passione di Cristo
Una clessidra, un rosario, una candela fumante, pennini e calamaio
Il rosario come strumento di preghiera, e la candela fumante a simboleggiare l’umile ausilio per le orazioni notturne.
La clessidra, simbolo dello scorrere del tempo ma che all’interno di una certosa appare come sospeso.
I pennini ed il calamaio, sono elencati nella dotazione personale del monaco certosino nelle Consuetudines Cartusiae di Guigo: « Ad scribendum vero, scriptorium, pennas, cretam, pumices duos, cornua duo, scalpellum unum …»
Un cilicio ed un paio di occhiali da lettura “pince- nez”. Elementi che fanno riferimento alla penitenza ed alla possibilità di essere attenti lettori e studiosi.
Libri, posti simbolicamente accanto al cibo ed idonei al nutrimento dello spirito e della mente.
Cibo, composto da pane ed ortaggi. Un palese riferimento al rigido regime alimentare certosino che non prevede il consumo di carne.
Libri pilastri della conoscenza certosina.
Le Consuetudini di Guigo, ovvero la regola certosina
Una cesta piena di legna, per far ardere nelle stufe a legna della propria celle per riscaldarsi.
Il volto saggio, con sguardo acuto di Fra Fercoldo.
Il proverbio esplicativo
Su di un foglietto che Fercoldo regge con la mano sinistra c’è scritto:
Erudi filium tuum et refrigerabit te et dabit delicias animae tuae
Proverb. XXIX. 17
Erudisci tuo figlio e ti farà contento e ti procurerà consolazioni.
Proverbi 29:17
Ritratto di Clemente IV alias Guy Foucois, figlio di Fercoldo.
Cartiglio esplicativo della storia che vi ho descritto.
Gattino muto ospite della certosa, che si pone come osservatore acuto della scena raffigurata.
Come potete vedere nel soggetto da me scelto come simbolo per Cartusialover, vi è un altra casuale coincidenza, ovvero il suggello del rapporto tra padre e figlio, testimoniato dal meraviglioso proverbio contenuto nella Bibbia. Per la precisione va detto che il contenuto del foglietto tenuto da Fercoldo nella mano sinistra l’ho appreso solo nel momento in cui ho realizzato questo post. Pertanto registro un singolare sincronismo con la fondamentale funzione avuta da mio figlio cinque anni orsono, atta ad iniziarmi alle conoscenze informatiche che ho sviluppato parallelamente alla creazione di questo blog, florido frutto di quel seme piantato nel 2003. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno decretato e spero vogliano continuare a delineare il successo di Cartusialover.
Ad maiora, semper!!!
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Complimenti! carissimo Amico, in comunione di amore per i carissimi Certosini, ma anche per l’intero Ordine Certosino;
proprio in questi giorni, ho avuto la gioia di incontrare un altro amico dei Certosini, docente in un liceo veneto, al quale ho subito girato le indicazioni per registrarsi in questo meraviglioso blog (oltre che per il sito e il social network Fb);
gioiamo insieme, in questa domenica 13 maggio 2012, così carica di ricordi: Fatima (1917), Giovanni Paolo II (1981), la Mamma e, last but not least, la nascita nel 2007 di questo tuo blog;
ne abbiamo a sufficienza per inebriarci di Spirito Santo, come insegna Sant’Ambrogio (“Lieti beviamo la sobria ebbrezza dello Spirito…”);
buona domenica, durante la quale accompagniamo il Santo Padre nella sua visita, dopo Arezzo, a La Verna e a Sansepolcro!
Auguri vivissimi anche dalla mia Roma! E’ un blog studendo per una persona che, come me , ha conosciuto per 15 giorni la vita certosina fra le monache allo scopo di vivere con loro specialmente la originalità della liturgia. Ne è nata una specia di affiliazione spirituale che tuttora mi alimenta nascostamente. E è un piacere immenso sentire persone che trasmettono dall’esterno l’Amore dello stile certosino . Dio Benedica Te e la tua Famiglia , naturalmente con l’intercessione della “singutaris Mater” , di san Bruno e di tutti i santi che hanno bevuto alle sorgenti nascoste e freschissime della “Cartusia”
Ho citato il tuo blog anche su “cattolici Romani”: è una miniera preziosa di qualcuno che conosce bene gli usi dell’Ordine e deve avere anche in esso buoni amici. E’ un vero arricchimento spirituale per tutti. Grazie ancora e buon tutto con Il Signore.
Dal lembo di terra calabrese, dove nel 1094 Brunone da Colonia ha fondato la sua prima Certosa italiana; tuttora vitale e fervente, ti giungono cordiali complimenti e auguri per questo magnifico blog, estesi a tuo figlio e a tutti i tuoi collaboratori.
Ad maiora, semper
Nino Dago
Carissimo,
grazie a te per questo post che ci permette di ammirare fin nei dettagli l’opera di Filippo Balbi.
Grazie perché con il tuo sito e il tuo blog hai messo a disposizione di tutti gli appassionati dell’universo certosino “una miniera di tesori”. E grazie per la passione con cui continui a farlo!
Andrea
Gracias Roberto por este regalo a todos los que amamos tanto a Jesus y que por medio de la Orden Cartuja y sus monjes, nos hacen acercarnos tanto a El, siguiendo a lo lejos la maravillosa espiritualidad cartujana, que tanto quisieramos tener cerca ya que un Monasterio Cartujo es una Ciudad de Dios y para Dios, aca en Chile muchos la Extrañamos, seria el primero en llegar a esa hoguera de Amor.
Un gran abrazo.
Stat Crux dum volvitur Orbis
Articolo interessante e colgo l’occasione per complimentarmi per questo sito! veramente ben fatto e con tanti articoli utili!