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  • Memini, volat irreparabile tempus

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“Cristianesimo vissuto” di F. Pollien capitolo XIII°seconda parte

”Cristianesimo vissuto”

Consigli fondamentali dedicati alle anime serie

Seconda parte Parte: Dio  è il solo

Capitolo XIII: Lo spogliamento interno

Ecco il grande lavoro. Poiché se è cosa grande e difficile rinunciare alle cose esterne, è cosa anche più ardua rinunciare a se stesso. Per quanto tu sia distaccato dalle cose esterne, non lo sei ancora interamente da te stesso. La compiacenza nelle tue facoltà e nelle tue azioni è lungi dall’essere distrutta. Ora non è in te, ma in Dio che tu devi compiacerti, poiché Dio dev’essere il tuo unico tutto.

Bisogna dunque che Dio strappi dai tuoi sensi, dalla tua mente e dal tuo cuore ogni compiacenza in te stesso; tu comprendi benissimo che codesti ritorni egoistici su di te non sono per lui. Perciò ecco le nuove operazioni che si rendono necessarie da parte di Dio.

Egli comincia con la purificazione dei sensi; e per distaccarti completamente, li scuote con orribili tempeste d’orgoglio, di collera, d’impurità, di gelosia ed altre, affinché ne esca l’ultimo lievito del male.

Poi si rivolge alla tua mente e l’agita in tenebre indicibili, nelle angosce del dubbio e delle incertezze, finché sia come morta a se stessa, ne sia bandita ogni cognizione egoistica, e l’occupi la sola volontà di Dio.

Poi è la volta della volontà. Dio le toglie anzitutto ogni potere di azione; l’anima non conserva che una sola energia, quella del soffrire: essa soffre ed accetta la sua sofferenza. Presto non avrà più nemmeno quest’energia di accettare, non avrà nulla, nessuna forza, nessun movimento da se stessa. Ed allora ogni movimento separato ed egoista del cuore sarà soppresso; niente più resta che non sia unito a Dio; la purificazione dell’anima è completa, è la perfezione della vita cristiana: l’individuo è tutto di Dio, tutto in Dio, tutto per Dio.

Se un giorno o l’altro avrai la felice occasione di leggere Vite di Santi ben fatte, ti raccomando soprattutto le Vite dei Santi scritte da loro stessi; tu vi troverai la serie di siffatte operazioni, e ne vedrai la terrificante lunghezza. Oh!, quanto è viziata la nostra povera natura! e che lavoro ci vuole per restituirle la sua rettitudine e la sua integrità primitiva!

Adesso capisci cosa significano quelle parole del catechismo: l’uomo è creato per conoscere, amare e servire Dio? Comprendi l’estensione del comandamento che ti dice: amerai il Signore Dio tuo con tutta la tua mente, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze? Ecco fin dove giunge quel comandamento, che è il primo e il più grande di tutti. Dio esige tutto e tu non gli avrai accordato questo tutto, se non nel momento in cui raggiungerai l’ultima vetta. Oh! le parole hanno pure un significato profondo, quando si ha volontà di misurarlo! E quando Dio parla all’uomo, dà alle sue espressioni tutta la pienezza di cui sono suscettibili.

Sì, sì, medita, medita il gran comandamento: Amerai… cioè, cercherai il bene… Il bene di chi? il bene di Dio, cioè, la sua gloria; è cosi che l’amerai… Amerai il Signore Dio tuo… L’amerai, perché anzitutto è il tuo Signore, cioè, il tuo padrone; e perciò devi metterlo al primo posto. Poi l’amerai, perché è il tuo Dio, cioè il tuo tutto; e perciò devi spogliarti di tutto e conservar lui solo… Amerai il Signore Dio tuo… come l’amerai? Con tutta la tua mente… le tue facoltà conoscitive devono essere tutte di lui, per conoscerlo… Con tutto il tuo cuore… le tue facoltà volitive devono essere di lui, per amarlo… Con tutte le tue forze… le tue facoltà operative devono essere tutte di lui per servirlo. Tu sei stato creato, e sei stato creato unicamente per conoscere, amare e servire Dio.

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