Cari amici voglio proporvi questa esternazione sul silenzio, da un certosino, che ci spiega in maniera semplice la ricchezza del loro silenzio per protendersi all’ascolto.
′′ Il silenzio è ascoltare: non l’aspettativa febbrile di una parola che colpirebbe le nostre orecchie o riempirebbe il nostro cuore, ma una tranquilla ricettività a colui che è presente e che lavora senza rumorosità nel nostro essere più intimo. Ecco perché si dice che la nostra solitudine è terra sacra, un luogo dove, come uomo con il suo amico, il Signore e il suo servo parlano spesso insieme; c’è l’anima fedele frequentemente unita alla Parola di Dio; c’è la sposa fatta una con il suo coniuge; c’è la terra unita al cielo, la divina all’umano Il silenzio, infatti, coniuga l’assenza di parole, sulle labbra e nel cuore, con un dialogo vivente con il Signore. …. . ‘ Il frutto che porta il silenzio è noto a chi lo ha sperimentato. Dio ci ha condotto in solitudine per parlare al nostro cuore. Questo è silenzio: lascia che il Signore pronunci dentro di noi una parola uguale a se stesso. Essa ci raggiunge, senza sapere come, senza poterne delineare i precisi contorni; tuttavia, la Parola stessa di Dio arriva e risuona nel nostro cuore.”
(Un certosino)
Come non collegarlo al meraviglioso XX° capitolo del primo libro de “L’imitazione di Cristo”, ai quali suggerimenti vi lascio. Che meraviglia!!!
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