Adamo il certosino
Il personaggio dell’approfondimento odierno è Adamo Scoto, noto anche con altri nomi Adamus Anglicus, Adamus Premostratensis, Adam di Dryburgh o semplicemente Adamo il Certosino.
Egli fu un religioso scozzese, nato nel 1140 circa, a Northumberland una zona di frontiera tra Scozia ed Inghilterra, fu alunno del grande teologo Ugo di San Vittore. Dopo gli studi il giovane Adamo abbracciò la vita religiosa nell’abbazia di Dryburgh come canonico premonstratense, diventando sacerdote a 25 anni nel 1165. Inizialmente fu coadiutore dei suoi primi due abati Roger e Gerardo, poi tra il 1184 ed il 1188 assunse egli stesso l’incarico di abate di Dryburgh. Successivamente si spostò in Francia, a Prémontré in Piccardia, giunto qui egli ebbe l’opportunità di visitare la certosa di Val Saint Pierre, rimanendo particolarmente impressionato dalla vita claustrale certosina. Fu così che seguendo le orme del suo vecchio abate Ruggero, divenuto certosino nel 1177, decise di abbracciare la severa vita monastica cartusiana, abbandonando la sua abbazia per entrare in certosa. Ciò avvenne, quando facendo ritorno in Inghilterra si recò a Lincoln, ed incontrò il vescovo Ugo, che gli suggerì di entrare nella certosa di Witham. I suoi confratelli premonstratensi tentarono di dissuaderlo da quella scelta, ma inutilmente, Adamo scelse l’abito certosino nel 1186. Nella certosa inglese, vi rimase fino all’anno della sua morte intorno al 1212. Venne descritto come un uomo di carattere allegro e con una spiccata eloquenza e dotato di una portentosa memoria, fu inoltre un eccellente predicatore, di lui restano un centinaio di sermoni e molteplici trattati di ascetica e mistica nei quali è evidente l’influsso di Bernardo di Chiaravalle. Le sue opere principali, e maggiormente note, furono il De tripartito tabernacolo, scritto a Dryburgh nel 1180, ed il Liber de quadripartito exercitio cellae, scritto invece durante il periodo certosino nel 1190, ovvero poco dopo del suo ingresso nella certosa di Witham.
In questa imponente opera, di trentasei capitoli, viene delineato l’ideale dell’Ordine certosino, ossia la ricerca di Dio nel silenzio e nella solitudine della cella. Adamo considera la cella come un vero Paradiso e, interpretando allegoricamente i quattro fiumi che sgorgano dal Paradiso terrestre, spiega i quattro esercizi che devono occupare la vita del contemplativo certosino: la lettura, la meditazione, la preghiera e il lavoro manuale. Di Adamo è noto anche Sancti Hugonis Vita una biografia di Sant’Ugo vescovo di Lincoln, dalla quale ho tratto un brano per un recente articolo, molto attendibile poiché realizzata da chi lo ha conosciuto ed apprezzato per le sue immense virtù.
Ho voluto ricordare questo ottimo teologo, che seppur in possesso di grandi qualità, risulta essere un autore poco noto.
«cenaculum in domo, altitudo est contemplationis in animo»
Adamo Scoto
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