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Statuti delle monache dell’Ordine Certosino (cap. 13)

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CAPITOLO 13

Donazione

1 Nella casa di Dio ci sono molte dimore: come ci sono monache di clausura e monache laiche tra noi, ci sono anche donate. Non fanno voti ma, per amore di Cristo, si donano all’Ordine attraverso un impegno reciproco. Poiché conducono la vita monastica, le chiamiamo anche suore. Lasciarono il mondo e si unirono alla solitudine della Certosa per dedicare tutta la loro vita al Signore nella preghiera e nel lavoro, sotto la protezione di un recinto. Molte volte è accaduto che persone veramente sante scelgano di vivere e morire allo stato di donati, di essere annoverate tra i figli di san Bruno e di beneficiare della sua eredità di grazie. (San 19.1)
2 Se il noviziato è stato adempiuto in modo soddisfacente, la donata novizia è ammessa dalla priora a fare la sua donazione temporanea, previo voto delle professe di voti solenni e dati perpetui (11.10). (San 19,2)
3 Nel giorno della donazione temporanea o perpetua (32,16-18), il futuro donato, che avrà precedentemente fatto un ritiro di almeno quattro giorni, farà la sua donazione prima dei Vespri, alla presenza di tutta la comunità radunata. La donazione deve essere scritta nei seguenti termini: Io, Suor N., per amore di nostro Signore Gesù Cristo e per conseguire con Lui la vita eterna e per contribuire alla crescita della Chiesa, mi impegno a servire Dio fedelmente dato, in obbedienza e castità, senza avere nulla di suo. Per questo mi dono… a questa casa attraverso un impegno reciproco; Voglio servirlo in ogni momento sottomettendomi alla disciplina dell’Ordine secondo il contenuto degli Statuti. Dopo le parole che mi concedo, se è la prima donazione temporanea, aggiungiamo tre anni; in caso di proroga della donazione viene indicata la durata; se è una donazione perpetua, aggiungiamo per sempre. (San 19,3)
4 Sebbene i donati vivano senza avere nulla di proprio, conservano la proprietà e la disposizione delle proprie risorse. Tuttavia, prima della donazione perpetua, nulla può essere alienato, ed i donati, anche se lo volessero, non potrebbero essere autorizzati ad alienarli. (San 19,4)
5 Una volta effettuata la donazione, il donato è iscritto all’Ordine; ora si ritrova legata alla sua casa di donazione, anche se potrebbe accadere che, per un valido motivo, sia stata inviata in un’altra casa dell’Ordine. Non può essere licenziata, salvo grave inadempimento di uno dei suoi obblighi; in tal caso la priora avrebbe facoltà, con il consenso del consiglio, di annullare la donazione. Quando il contratto di donazione viene rotto, un documento che attesti tale violazione deve essere firmato da entrambe le parti, vale a dire dalla priora a nome della comunità e dei donati. (San 19,5)
6 Al termine di tre anni di donazione temporanea, spetta alla priora, previa votazione della comunità comprensiva dei dati perpetui (11.10), ammettere la candidata a rinnovare la donazione per due anni. Tuttavia, la priora può, a sua discrezione o su richiesta del giovane, prolungare il tempo della donazione temporanea, ma non oltre un anno. (San 19,6)
7 Al termine del periodo di prova, spetta alla priora, previo voto della comunità comprensivo dei dati perpetui (11.10), ammettere i donati o per effettuare la sua donazione perpetua, o per entrare in regime di rinnovo. donazione; in questo secondo caso non si vota per successivi rinnovi. Per l’ammissione al dono perpetuo è richiesto anche il consenso del Reverendo Padre. (San 19,7)
8 Le donate sono suore con le proprie usanze per l’Ufficio e altre osservanze. Queste usanze possono adattarsi alle esigenze di ciascuna e permetterle di vivere, secondo il suo modo personale, la nostra vocazione: l’unione con Dio nella solitudine e nel silenzio. Assumeranno questa libertà ordinata, non come una facilitazione offerta all’egoismo, ma come un servizio di carità. I donati quindi si consacrano al Signore in modo diverso dai conversi; ma la loro dedizione a Dio non è meno vera, né meno ardente il loro desiderio di santità. Infine, forniscono un aiuto molto utile in casa, quando capita di svolgere compiti più difficili da conciliare con le osservanze delle converse. (Mt 19,8)
9 Che prima di tutto il donato valga, con una preghiera silenziosa, ad acquistare una vita interiore profonda, nascosta in Dio con Cristo. In tal modo ella otterrà un bene infinitamente prezioso: la conoscenza di Gesù Cristo. Poiché tale è la vita eterna: conoscere il Padre e colui che egli ha mandato, Cristo Gesù. (San 20.12)

Una Risposta

  1. Le donate vestono di blu e bianco. Ho fatto arrivare una corona del rosario da Lourdes blu e bianco lo tengo al collo altrimenti lo perdo.

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