Il monaco
Il monaco è per definizione un essere unificato: monos, “solo”. La sua vita non deve più essere condivisa, ma semplice e raccolta nell’unità di un solo pensiero e di un solo amore. Deve quindi avvenire nella parte superiore della sua anima, dove regna l’unità, nel centro semplice che è il santuario dell’uno. Questo è il dilexit in finem. Il monaco deve rinunciare a tutto ciò che si dissipa, concentrarsi nell’unione con Colui che è Luce e Vita.
Solitudine e solitudine
La tua formula è eccellente: “Ci sono anime che cercano la solitudine per ritrovare se stesse, e ci sono quelle che la cercano per donarsi”. Continua a viverlo!
Penetrando nelle profondità invece di correre in superficie
Guardando più a lungo, finiamo per vedere questo fondo identico; e ci accontentiamo di questo sguardo prolungato sulle stesse cose, invece di correre a scoprire novità. Devo essere molto invecchiato, perché il gusto per il nuovo mi fa dormire sonni tranquilli. Leggendo e rileggendo lo stesso libro, seguendo ogni giorno gli stessi sentieri, vedendo gli stessi volti, parlando alle stesse anime, ripetendo le stesse preghiere, scavando in ciò che conosco, penetrando nelle sue profondità invece di correre in superficie, mi sembra questo è sempre di più l’obiettivo dei miei sogni.
Mettiti di fronte all’oceano di gioia
No! Non aspettiamo più quello che per alcuni non arriva mai. Con le forze che abbiamo di giorno in giorno, facciamo ciò che il dovere di ogni momento richiede, senza preoccuparci del risultato. Il risultato dipende da Dio: dipende da noi lo sforzo. Questo sforzo ci darà gradualmente una forte volontà, una vita concentrata e fruttuosa. Continuiamo a pregare molto, qualunque siano le nostre disposizioni e qualunque siano le circostanze. Ciò che manca a tutti noi è vivere in stretto, intimo e vivo contatto con la fonte dell’unica vera Vita. La nostra tristezza viene da lì. La nostra impotenza ci scoraggia perché dimentichiamo l’Onnipotente che si offre per integrarli. La malizia degli uomini e la nostra, la tristezza dei tempi… tutto questo ci colpisce solo perché non sappiamo affrontare la bontà infinita e l’oceano della gioia. Non sappiamo vivere in conspectu Domini. Per fortuna il buon Dio ci attrae e ci vuole cogliere a tutti i costi. È la sua risposta ai nostri desideri segreti per lui. Questi desideri è Lui che li provoca, e poi è Lui che li esaudisce. È in questo senso che, nella vita spirituale delle anime di buona volontà, si può dire veramente che fa tutto. Ora, se la nostra volontà è debole, è chiaro che è buona, molto buona; è sempre stato, sempre lo sarà. Ci manca di più pensare che la benevolenza divina (che è il suo amore infinito) ci ha sempre avvolto e sempre ci avvolgerà. Non aspettarti di vedere scomparire né la tentazione né la debolezza perché avremo ricevuto i sacramenti. La vita dell’anima è una crescita lenta; continuiamo ad armarci di Dio, ad attingere alle fonti della forza divina, come un bambino che mangia e beve e che non si fa uomo in un giorno… e lasciamo che Colui che dirige la nostra vita e che è Lui stesso nostro vita.
Fate come le mie fragole
Vi raccomando soprattutto una volontà ben regolata, che si domini, che comandi ciò che sa essere buono, che abbia il coraggio di imporselo. È soprattutto per questo che si è qualcuno e che è importante la formazione del collegio. Fai come le mie fragole. Non assumono solo dimensioni, ma anche colore e profumo. Questo viene fatto molto lentamente, perché il calore e il raggio di sole vengono dati loro con parsimonia. Ma tu, tu ricevi tutto questo in abbondanza: queste sono le raccomandazioni che ti vengono rivolte da destra e da sinistra. Quindi cerca di maturare velocemente e bene, di assumere gusto e colore. Intanto prega bene il buon Dio, conserva la tua buona salute e la tua allegria, e sii certo che le prime fragole del mio orto saranno per te.
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