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  • Memini, volat irreparabile tempus

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La Nube della non-conoscenza 15

NUBE

CAPITOLO 15

Breve argomentazione contro l’errore di coloro che sostengono che l’umiltà perfetta deriva dalla coscienza della propria miseria.

Devi credere fermamente a questo: che esiste un’umiltà perfetta così come io te l’ho spiegata, e che la si può conseguire, per grazia di Dio, già su questa terra. Questo discorso io lo faccio per confutare l’errore di chi sostiene che non vi è causa più perfetta di umiltà, se non quella che nasce dal ricordo della nostra miseria e dei peccati commessi. Sono pienamente d’accordo sul fatto che per i peccatori incalliti come me, il modo più necessario ed efficace per ottenere l’umiltà sta nel ricordo della nostra miseria e dei peccati commessi, almeno fin quando non sia stata in gran parte raschiata la spessa ruggine del peccato, testimoni la nostra coscienza e il nostro direttore spirituale. Ma per quelli che potremmo definire giusti, che non hanno cioè mai commesso un peccato mortale con piena avvertenza e deliberato proposito, ma solo per debolezza e ignoranza, e che ora si fanno contemplativi — e anche per noi due, se la nostra coscienza e il nostro direttore spirituale attestano che abbiam fatto debita ammenda dei nostri peccati attraverso la contrizione, la confessione e la penitenza secondo la procedura stabilita dalla santa chiesa, sempre se ci sentiamo chiamati grazia a diventare contemplativi —; per tutti costoro, dunque, c’è un’altra causa che li renderà umili. Questa causa è a tal punto superiore a quella imperfetta, come la vita della Madonna è superiore a quella del più accanito peccatore che conduce vita penitente nella santa chiesa, o come la vita di Cristo è superiore a quella di ogni altro uomo al mondo, o come la vita di un angelo in cielo, il quale non ha mai conosciuto né mai conoscerà la fragilità umana, è superiore a quella dell’uomo più fragile qui su questa terra. Che se non ci fosse una causa più perfetta di umiltà se non quella di vedere e sentire la nostra miseria e debolezza, allora vorrei proprio sapere da coloro che la pensano a questo modo, che cos’è che rende umili quelli che non hanno mai conosciuto né mai conosceranno l’assalto del peccato o la miseria umana. Mi riferisco a nostro Signore Gesù Cristo, alla Madonna e a tutti gli angeli e i santi in cielo. Che noi dobbiamo essere perfetti, in questo come in tutte le cose, è nostro Signore Gesù Cristo che ce lo ricorda nel vangelo, quando ci ordina di essere perfetti per grazia cosa come lui lo è per natura.

A questo punto, cari amici lettori per meglio fissare quanto abbiamo letto o per chi volesse ascoltare anzichè leggere, ecco per voi un video riepilogativo dal capitolo 6 al 15.