• Translate

  • Follow us

  • Memini, volat irreparabile tempus

    ottobre: 2021
    L M M G V S D
     123
    45678910
    11121314151617
    18192021222324
    25262728293031
  • Guarda il film online

  • Articoli recenti

  • Pagine

  • Archivi

  • Visita di Benedetto XVI 9 /10 /2011

  • “I solitari di Dio” di Enzo Romeo

  • “Oltre il muro del silenzio”

  • “Mille anni di silenzio”

  • “La casa alla fine del mondo”

  • Live from Grande Chartreuse

  • Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi e-mail.

    Unisciti a 691 altri iscritti
  • Disclaimer

    Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Rare immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.


La Nube della non-conoscenza 13

NUBE

CAPITOLO 13

In che cosa consiste l’umiltà; quando è perfetta e quando è imperfetta.

Esaminiamo innanzitutto la virtù dell’umiltà. Vedremo che questa è imperfetta quando è originata da motivi diversi da Dio, anche se Dio è quello principale; è invece perfetta quando trae origine da Dio, e da lui solo. Iri primo luogo dobbiamo sapere che cos’è l’umiltà, se vogliamo intenderla adeguatamente: solo allora saremo in grado di stabilire con maggior verità da dove trae origine. In se stessa, l’umiltà non è nient’altro che la vera conoscenza e la piena coscienza del proprio io, così com’è. Poiché, senz’altro, chiunque riesce a vedere e sentire se stesso così com’è, in verità di spirito, costui è veramente umile. Due sono le cause dell’umiltà. La prima è la degradazione, la miseria e la fragilità dell’uomo, conseguenze dirette del peccato d’origine: di queste cose dobbiamo aver coscienza per tutto il tempo della nostra vita mortale, quand’anche fossimo dei santi. La seconda è l’amore sovrabbondante e la perfezione di Dio in se stesso: nel contemplarlo tutta la natura trema, tutti i dotti diventano stolti, tutti gli angeli e i santi, ciechi. Che se egli, nella sua saggezza divina, non avesse ben dosato la loro contemplazione a seconda della capacità naturale e del progresso nella grazia, non ci sarebbero parole per dire quello che potrebbe capitare a essi. La seconda delle cause che stiamo considerando è perfetta: durerà per sempre. La prima, invece, è imperfetta. Infatti non solo vien meno alla fine della nostra esistenza, ma ancora può capitare che un’anima, non importa se è santa o miserabile, mentre vive in un corpo mortale, perda completamente e improvvisamente ogni conoscenza e coscienza del proprio essere; e tutto questo avviene allorché la grazia di Dio accresce a dismisura il suo desiderio, con una frequenza e una durata che dipendono solo da Dio. Sia che capiti spesso o raramente a un’anima che vi è ben preparata, non penso che quest’esperienza duri più di un brevissimo istante. Ma in quell’istante l’anima è perfettamente umile, poiché non conosce e non sente nessun’altra causa se non quella principale che è Dio stesso. Ma ogniqualvolta sa e sente che vi è qualche altra causa oltre a Dio, anche se questi è la ragione principale, allora la sua umiltà è ancora imperfetta. Nonostante tutto anche questa è buona, ed è sempre necessario averla. Dio non voglia che tu mi abbia a fraintendere.