• Translate

  • Follow us

  • Memini, volat irreparabile tempus

    giugno: 2024
    L M M G V S D
     12
    3456789
    10111213141516
    17181920212223
    24252627282930
  • Guarda il film online

  • Articoli recenti

  • Pagine

  • Archivi

  • Visita di Benedetto XVI 9 /10 /2011

  • “I solitari di Dio” di Enzo Romeo

  • “Oltre il muro del silenzio”

  • “Mille anni di silenzio”

  • “La casa alla fine del mondo”

  • Live from Grande Chartreuse

  • Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi e-mail.

    Unisciti a 691 altri iscritti
  • Disclaimer

    Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Rare immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.


Tre video per le vacanze

loc tre

Carissimi amici di Cartusialover, quest’anno ho deciso che in assenza di nuovi articoli nel periodo della pausa estiva, voglio offrirvi la riproposizione di due video sulla vocazione maschile certosina ed una novità… Un nuovo video sulle monache certosine!

Di esso vi avevo già parlato qualche mese fa in un precedente articolo, semplicemente annunciandolo, ma ora possiamo ammirarlo.

I tre video sulla vocazione di Padri, Fratelli e Monache sono stati realizzati su richiesta dell’Ordine dei Certosini tra il 2016 e il 2021, dal regista Marc Jeanson, già autore del film “Saint Bruno, Père des Chartreux”.

Sono stati girati presso la Grande Chartreuse, le certose di Portes, Serra San Bruno e nelle certose femminili di Reillanne e Nonenque, nel sud della Francia.
Questi eccellenti documenti video sono stati realizzati esclusivamente solo con le parole di monaci e monache. È quindi la prima volta nella loro storia che i monaci certosini, interrompono il loro amato silenzio, accettando di parlare apertamente della loro chiamata, della loro vocazione, di Dio e della loro vita eremitica, ciò conferisce a questi film un fascino emozionante ed eccezionale.

Vi auguro una buona visione!

titolo

Ho pensato di fare cosa gradita offrendoveli con sottotitoli in varie lingue.

I Padri certosini

               

I Fratelli certosini

                

Le monache certosine

I Padri certosini

I Padri certosini

E’ con immensa gioia, cari amici di Cartusialover, che oggi vi propongo il secondo video, dal titolo: I Padri certosini.

In questo secondo documento filmato, viene narrata con estrema precisione la vita dei Padri, o “monaci del chiostro”, essi vivono nel silenzio della cella, sono sacerdoti o futuri sacerdoti.

Le prime comunità certosine furono formate, dall’unione dei padri e dei fratelli. La vita dei padri e dei fratelli pur essendo nettamente differenti tra loro sono assolutamente complementari. Questi due generi di vita, infatti, non costituiscono delle entità indipendenti, i padri ed i fratelli, hanno in comune il medesimo carisma. Gli uni e gli altri manifestano le ricchezze della vita totalmente consacrata a Dio nella solitudine, e nel silenzio. Senza i fratelli, la vocazione dei padri non potrebbe mantenersi, ma allo stesso tempo la vocazione solitaria dei fratelli, minacciata dal contatto con l’esterno, non potrebbe persistere se non si appoggiasse alla assistenza spirituale dei padri. C’è dunque tra padri e fratelli uno scambio osmotico di impegni spirituali e materiali.

Vi lascio alle stupende immagini arricchite dai suoni della natura e dai rumori della laboriosa vita monastica. Il silenzio regna su tutto!

Essendo questi due filmati fondamentali per la conoscenza della vita monastica certosina, ho ritenuto opportuno inserirli entrambi nella home page. Le troverete staticamente sulla side bar di sinistra e su quella di destra, a simboleggiare la diversità, tra i Padri ed i Fratelli, ma la complementarietà, un pò come due mani che sono indispensabili l’una per l’altra.

L’abito dei certosini

L’abito dei certosini

Oggi voglio argomentare sull’abito indossato dai monaci certosini, esso si differenzia per i Padri (sacerdoti) e per i Fratelli (laici) conversi, vedremo inoltre attraverso delle immagini queste differenze. Cominciamo col dire, che l’origine dell’abito certosino è strettamente correlato all’origine dell’Ordine, ovvero esso fu concepito  ispirandosi agli indumenti indossati dai pastori e dai montanari della zona di Chartreuse, equipaggiati per il clima rigidissimo. Una delle prime descrizioni, fu fatta da Pietro il Venerabile, che raccontando dei suoi amici certosini, ebbe a dire: « Essi sono i più poveri di tutti i monaci, la loro sola vista spaventa, indossano vestiti poverissimi e portano un ruvido cilicio, ed affliggono la loro carne con digiuni continui…». L’abito grezzo era molto modesto, era costituito sulla nuda carne da un corto cilicio, su petto e schiena, ruvidissimo in segno di penitenza ed all’epoca non era prevista alcuna biancheria intima. Al di sopra la tunica di lana grezza non tinta (perciò erano detti anche monaci bianchi) che era ricoperta da una pelliccia aderente ed inoltre lo scapolare diviso in due parti, unite da due fasce strette, ed una cintura di canapa che stringeva l’abito sotto lo scapolare. Indossavano lunghe calze di lana ed ai piedi scarponi robusti per ripararsi dal gelo. I Fratelli conversi avevano all’inizio, un abito molto simile ma non indossavano il cilicio e per meglio poter svolgere lavori manuali, infilavano dei guanti. Con il passare dei secoli, questa prima concezione di abito monastico si è via via leggermente raffinata, ma non di molto.Vi è oggi, comunque una netta differenza tra l’abito indossato dai Padri e quello dei Conversi. I primi, sono vestiti con una lunga tunica bianca, stretta in vita da una cintura di cuoio bianca, e di una lunga “cocolla”, ovvero uno scapolare con cappuccio che prevede due bande laterali che ne uniscono la parte anteriore con quella posteriore. La cocolla pare assumere così, la forma della croce di Nostro Signore, come scrisse Sutor un antico scrittore dell’Ordine. Mentre i Fratelli conversi ed i novizi, invece sulla medesima tunica bianca indossano una cocolla differente, senza bande laterali e di dimensioni più ridotte, essa è corta fino alle ginocchia e ricorda il mantello di pelliccia che usavano i pastori del massiccio di Chartreuse. Durante le funzioni conventuali, i novizi portano una cappa nera con cappuccio, abito provvisorio in attesa della professione, durante la quale verranno simbolicamente svestiti del vecchio abito, e riceveranno la cocolla lunga con bande laterali. Va in questa sede ricordato,inoltre, che i Fratelli sono di due categorie: i Fratelli conversi e i Fratelli donati. I primi svolgono lavori manuali, le cosiddette “obbedienze”, e quindi hanno minor tempo a disposizione per lo studio e l’orazione personale, ma emettono gli stessi voti dei padri. I donati, invece erano inizialmente semplici operai aggregati al monastero e tenuti ad alcune preghiere, in seguito diventarono dei monaci con l’abito e con una vita simile a quella dei conversi. Essi non pronunciano voti ma, come dice il loro nome, si “donano” all’Ordine. I donati hanno proprie regole, meno vincolanti di quelle dei conversi, ad esempio, non sono tenuti a partecipare alle preghiere notturne, ed il loro abito prevede cocolla e cappuccio di color “lionato o bigio”. A conclusione di questa breve descrizione, spero chiarificatrice, va ricordato che in occasione delle rare uscite dal monastero, essenzialmente nello spaziamento, i Padri indossano sopra all’abito una cappa nera con cappuccio nero, mentre i conversi invece indossano una cappa di color bigio. Adesso grazie alle immagini che seguiranno, ciò detto sarà più chiaro.